domenica 12 novembre 2017

Campagna Scavo "Porta Capite" 2017

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 SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO

Per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo

 e l’Etruria Meridionale
 Dott.ssa Alfonsina Russo Tagliente


Campagna di scavo
Porta Capite 2017

DIREZIONE: Archeologa, Dott.ssa Maria Letizia Arancio (SABAP-E.M.)

 ASSISTENTE DI SCAVO  e RILIEVI IN 3D; Egidio Severi (SABAP-E.M.)

SUL CAMPO: Gruppo Archeologico Velzna “Alessandro Fioravanti”


2-30 maggio 2017
2a Campagna di scavo
“Porta Capite” – loc. Poggetto

Il racconto per immaggini

La prima campagna di questo anno si apre con la consueta ripulitura di tutto il terreno, seguita dai primi lavori indicati dal Piano Sicurezza che prevedono la delimitazione di tutta l’area e l’esclusione di porzioni della stessa. L’effetto visivo che si nota è quello di un percorso a serpentina, che porta direttamente alla zona interessata dallo scavo. Sul campo si svolge  il corso sulla sicurezza in cantiere, necessario per poter riprendere il lavoro di scavo che interessa l’interno  dell’area selezionata partendo dalla fine lavori del 2016 (“torre”).  









3a Campagna di scavo
2-28 ottobre 2017
“Porta Capite” – loc. Poggetto

PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA
Archeologo, dott. Paolo Binaco
Assistente Carlotta Saletti

Il racconto per immagini

L’inizio del secondo intervento coincide di nuovo con la pulizia del terreno e dell’area di scavo. Le aree interessate dalla ricerca sono due: una porzione interna della “torre” che si presenta da subito molto impegnativa; e l’altrettanto impegnativa area presso il “banco roccioso” che  ha visto all’opera anche la Soprintendente, Dott.ssa Maria Letizia Arancio. 
In questa seconda campagna dell’anno, il Gruppo Archeologico è affiancato dall’archeologo Dott. Paolo Binaco, assisitito da Carlotta Saletti.
















Fine campagna 2017
Una considerazione vale per tutto l’insieme:  per centinaia di anni,  il terreno in cui si trovano tutte le strutture murarie risulta essere stato manomesso dall’opera umana e dalla natura alluvionale del territorio. Pertanto l'acquisizione di dati e la conseguente ricostruzione archeologica richiederà studi approfonditi e ulteriori ricerche che necessariamente dovranno proseguire al fine di non vanificare ciò che si è iniziato e perdere, ancora una volta, un importante frammento della storia di Bolsena. Così mentre il compito di dipanare la matassa in merito a quanto è emerso fino ad oggi e a quanto emergerà in futuro  spetterà alle relazioni degli archeologi, al Gruppo Archeologico Velzna ed ai suoi soci volontari spetterà come sempre quello di “muovere le montagne”.


RINGRAZIAMENTI

Il Consiglio Direttivo del Gruppo Archeologico Velzna ringrazia

La Soprintendente, Dott.ssa Maria Letizia Arancio, per aver proseguito la ricerca intrapresa nel 2016 dal Dott. Enrico Pellegrini, prematuramente scomparso.
Grazie di cuore per aver accettato questa eredità, che è anche una sfida difficile e stimolante nello stesso tempo.

Il Dott. Paolo Binaco che, per un mese ed in forma del tutto volontaria, si è prestato a Bolsena ed al Gruppo Archeologico Velzna.

Il geometra Michele Sportoloni che, in forma gratuita, ha redatto il  Piano Sicurezza e ha tenuto il conseguente corso sulla sicurezza in cantiere. 

Grazie a Egidio Severi che, seppure più impegnato questo anno, ha fornito la consueta assistenza e fatto volare DjI Phantom per i rilievi in 3D.

Grazie ai geologi del Museo di Geologia e delle Frane di Civita di Bagnoregio

Un ringraziamento speciale agli archeologi che hanno visitato l’area di Porta Capite per il contributo di idee e gli incoraggiamenti ricevuti.

Grazie  a Carlotta Saletti a cui auguriamo “in bocca al lupo” per la  tesi di laurea.

Grazie a tutti i soci volontari del G.A.Velzna che sono stati presenti sul campo, a maggio e ottobre: tra questi ultimi, un ringraziamento particolare va a Chiara, socia e archeologa. 
Una menzione d’onore agli uomini e, soprattutto, alle donne presenti ad ottobre che con tenacia e forza fisica sorprendente sono riusciti a “muovere le montagne”.


Quel che si trova nell'effetto era già nella causa
(Hernri-Louis Bergson)


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